Bruxelles, 2010. Avi e Ilan Haim danno vita al Pantone Hotel. L’interior design è affidato a Michel Panneman, l’architettura a Olivier Hannaert, e il risultato viene dall’originale collaborazione conla PANTONE LLC, istituzione nel mondo del colore a livello mondiale. A pochi passi dalla super fashion Avenue Louise, distretto della moda e degli affari e mecca del design emergente, l’hotel nasce da una PANTONEBAG arancione che Michel comprò a Bruxelles durante un’esibizione dell’allora emergente brand PANTONE. La location mixa oggi un estetismo chic e variopinto alla comodità di stanze e aree relax, facendosi così destinazione prediletta dai viaggiatori di tutto il mondo ma anche da gruppi di lavoro in cerca di un posto non convenzionale per i loro meeting. Il restyling della facciata mette in risalto la sobrietà dall’architettura anni ’70, arricchita da pellicole colorate applicate su parte dei vetri. Ognuno deisette piani presenta una tinta diversa, secondo la composizione dello spettro della luce, e l’entrata regala un senso di accoglienza grazie ai pannelli bianco sabbiato cui sono stati aggiunti pannelli colorati secondo le sette tonalità dei piani. La lobby, quasi interamente total white e con il pavimento in cemento lucidato, presenta pannelli acustici neri come il soffitto, mentre nuvole bianche interrompono la regolarità dell’ambiente ed esaltano le luci bianche circolari di diverse dimensioni, disegnate nel ’60 da Arne Jacobsen per Poulsen. L’ambiente si divide in diverse zone, rimarcate da partizioni magnetiche verticali in acciaio verniciato, studiate per accogliere strisce magnetiche intercambiabili nei colori Pantone, cosicché lo spazio possa mutare volto a seconda delle esigenze. L’area principale ospita un grande mobile dalla triplice funzione: contenitore, banco per la colazione e piano d’appoggio per il dj. Dalla reception, realizzata in Corian® bianco, risalta il logo inciso dell’hotel, mentre il divano firmato Moroso e il tappeto Dolorez di Nanimarquina accolgono gli ospiti all’ingresso e richiamano i pixel colorati di uno schermo. Nella lobby trovano inoltre spazio diverse vetrine da cui fanno bella mostra i prodotti firmati PANTONE (tazze, scatole di metallo, gemelli ecc.), biciclette (anch’esse brandizzate), una libreria dedicata esclusivamente a libri sul colore, le sobrie sedie Catifa 46 di Arper e i solidi tavoli in acciaio inossidabile e laminato. L’area lounge è arredata con le morbide sedie Trinity di Six Inch, mentre per il cafè sono state scelte le Ball Chairs di Finn Stone. Le camere - Blue 2718 c, Green 7487 c, Violet 7441 c, Yellow 106 c, Orange 1375 c, Red 1795 c e Brown 4705 c - trovano spazio dal primo al settimo piano. Ognuna di esse, dipinta di bianco, presenta sopra la testata in un’immagine stampata su di una speciale tela retro-illuminata; le pareti sono “divise” a metà, con la parte inferiore bianco satinato e quella superiore bianco opaco, così da mettere in risalto le PANTONECHIPS che riportano i colori, con tanto di codici, presenti nella tela, oltre a una descrizione della stessa. Tela che riporta le immagini di Victor Levy, cui è stato chiesto di scattare a Bruxelles fotografie astratte - una per ognuna delle 60 stanze - giocate sulla presenza di un colore principale, un colore secondario e uno o più marginali. Completano l’arredo della stanza un piccolo tavolo da lavoro, una sfera in plexiglass con i prodotti PANTONE e il bagno total-white, dove il colore è concesso solo ai prodotti beauty. PANTONEHOTEL è un arcobaleno unico, un piccolo caleidoscopio nel centro di Bruxelles, dove la cromoterapia rifugge dal senso più tradizionale del termine per regalare gioia e positività.
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